giovedì 12 gennaio 2012

1° parte => Cenni biografici su Catalina Rivas + inizio della Celebrazione Eucaristica + Atto Penitenziale

Catalina vive a Cochabamba, in Bolivia. Come per altre anime nei riguardi delle quali il Signore Gesù predispone segni e vite straordinarie compiute nell’ordinario quotidiano, per la Sua maggiore gloria, il bene delle anime e la santificazione di chi riceve questi doni, ella vive la passione di Cristo nella sua carne dagl'anni ’90 in particolare il Venerdì Santo. Come sempre, giacché i segni in generale, quelli della Passione in particolare, sono senza dubbio strumenti, mezzi perché ognuno di noi “…abbia la vita e l’abbia in abbondanza…” (Gv 10,10), Cristo non ha predisposto che questa donna viva sterilmente le sue orme di Crocifisso, ma che: “…come il seme, cada nella terra, muoia e porti molto frutto…” (Gv 12, 24 – 26).
In ragione di ciò, come per la Venerabile Suor Maria di Gesù di Agreda, come per Maria Valtorta, come per i tre Pastorelli di Fatima, il Signore affida a Catalina specifici insegnamenti di cui ella stessa renderà conto prima alla Santa Madre Chiesa in segno di obbedienza ed umiltà, come testimonia l’imprimatur dell’Arcivescovo di Cochabamba, Mons. Renè Fernàndez Apaza, ricevuto riguardo ai suoi scritti, e poi divulgandoli ai fedeli. In pochi giorni, dalla prima apparizione di Gesù la mistica scrive centinai di pagine da cui verrà tratto il libro “La Grande Crociata”. In esso sono contenuti messaggi di una straordinaria profondità teologica e cristologica tendendo conto che Catalina non aveva terminato le scuole medie superiori e non aveva mai letto la Bibbia. Alla fine dei “colloqui” con Cristo Risorto, i libri che ne risulteranno saranno 8 che il 2 aprile del 1998 riceveranno il suindicato imprimatur del vescovo.

Inizio della Celebrazione Eucaristica
Catalina racconta: “Era la vigilia del giorno dell’Annunciazione ed alcune signore del gruppo di preghiera non riuscendo a confessarsi decisero di farlo l’indomani prima della Santa Messa. Quando il giorno seguente giunsi in chiesa un po’ in ritardo il Signor Arcivescovo ed i sacerdoti stavano già entrando sull’Altare quando la Vergine (apparendole => n.d.r.) con la sua voce dolce e soave che raddolcisce l’anima mi disse: «Oggi per te è un giorno di apprendistato e voglio che tu faccia molta attenzione perché, di ciò che sei testimone oggi, tutto ciò che vivrai in questo giorno, dovrai farne partecipe l’umanità». Rimasi sorpresa senza comprendere, ma cercando di essere molto attenta. La prima cosa della quale mi resi conto era un coro di bellissime voci che cantavano, come se venisse da lontano; in alcuni momenti la musica si avvicinava, come se si trattasse di un suono portato dal vento".

L’Atto Penitenziale
"Il signor Arcivescovo cominciò la Santa Messa, e giunto all’Atto Penitenziale, la Santissima Vergine disse: «Dal profondo del tuo cuore, chiedi perdono al Signore per tutte le tue colpe, per averlo offeso, così potrai partecipare degnamente alla privilegio di assistere alla Santa Messa». È certo che per una frazione di secondo pensai: «Sono certamente in Grazia di Dio, mi sono appena confessata ieri sera». Ella rispose:
«Credi forse che tu, da ieri sera, non abbia offeso il Signore? Lascia che ti ricordi alcune cose. Quando stavi uscendo per venire qui, la ragazza che ti aiuta ti si avvicinò per chiederti alcune cose, e poiché eri in ritardo, sbrigativamente le rispondesti in modo non molto cortese. È stata una mancanza di carità da parte tua, e dici di non aver offeso Dio...?»


«Nella strada che hai fatto per venire fin qui, un autobus ha intralciato la tua strada e ti ha quasi urtato e tu hai detto un’abbondante quantità di cose contro quel pover’uomo, invece di venire in Chiesa facendo le tue orazioni, preparandoti per la Santa Messa. Hai mancato di carità e hai perso la pazienza e la pace. E dici di non aver offeso il Signore...?»


«E arrivi all’ultimo momento, quando già la fila dei celebranti sta uscendo per celebrare la Messa... e stai per parteciparvi senza una previa preparazione...»

- Va bene, Madre mia, non mi dire di più, non ricordarmi altre cose, altrimenti morirò immediatamente di vergogna e di dolore - risposi.

«Perché arrivare all’ultimo momento? Dovreste essere qui prima, per poter fare una preghiera e chiedere al Signore di mandare il Suo Santo Spirito, perché vi conceda uno spirito di pace che scacci via lo spirito del mondo, le preoccupazioni, i problemi e le distrazioni, e poter essere così capaci di vivere questo momento tanto sacro. Invece, arrivate quasi all’inizio della celebrazione e vi partecipate come se andaste ad assistere ad un evento qualsiasi, senza nessuna preparazione spirituale. Perché? È il Miracolo più grande, e voi avete la possibilità di vivere il momento del più grande regalo da parte dell’Altissimo, ma non lo sapete a apprezzare.»

È bastato così. Mi sentivo così male che fu più che sufficiente perché chiedessi perdono a Dio, non solamente per le colpe di quel giorno, ma per tutte le volte che, come moltissime altre persone, ho aspettato che terminasse l’omelia del sacerdote per entrare in Chiesa. Per tutte quelle volte che non ho saputo o che ho rifiutato di capire che cosa significava essere lì, e per quelle altre volte che, essendo forse la mia anima piena di peccati più gravi, avevo osato partecipare alla Santa Messa".

1 commento:

  1. I grandi e le grandi Mistiche , continuano a trasmetterci le loro esperienze e la Parola Di Dio, di Cristo e della Beata Vergine Maria Immacolata, per imprimerci forza e coraggio - Dobbiamo ascoltare e meditare, ringraziandoli moltissimo -
    andrea.maggio2008@gmail.com

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